The Melody of Time (A Dream)/La melodia del Tempo (un sogno)

I dreamed,  sitting on the banks of time,

I just turned my gaze into the river of eternity.

It flows incessantly.  Around the air is warm but very dark

as born   of the black soul of the night.

A light breeze whispered:

“It is here that time is reflected into eternity?”.

Then clear as the limpid water I saw it.

The destiny of man as that one of any other being,

but neither his pain nor his longing.

God chose him as the caretaker of His creation,

but he thought of himself to be its master: so, he failed.

God choose him as the recipient of history,

but he thought  himself to be its maker: so, he failed.

God chose him as the reciter of the poems of peace,

but he thought himself   to have composed the verses: so, he failed.

Pride and egoism as a mantel

and the misery of the heart as shield,

wandered in loneliness in the crowded lanes of the world,

mourning for the darkness but fleeing away from light,

searching for peace but boasting about the war,

speaking about God but disclaiming His law.

In the end, every human being says:

“I saw thousands of skies, I read all the books, I tasted every flavour!”

But what last?

Then void of colour becomes the world, since it lacks of light.

The darkness, the desert, the night, the ice in the soul,

Humanity is lost in time without eternity,

Without hope, nurturing a deaf pain,

which hurts in the secret and delivers dark omens.

Who will give him back time?

Who will bring him back to light?

And Peace?

And Conflict?

Who will be able to differentiate again their colours?

The blind man longing for light,

He will then choose with his heart

and wandering aimlessly,

sometimes run and sometimes stands still

and listen….

until at the limits of time,

already exhausted, without any hope and any fear,

looks into himself and he feels for the first time

in his own pain the misery of the all world, in his own conflict the one of the whole humanities.

And he understands his own higher destiny and finally he sleeps in the bosom of eternity.

La melodia del Tempo (un sogno)

Sognai.

Seduta sulle sponde del tempo

rivolgevo lo sguardo nel fiume dell’eternità.

Fluiva senza sosta. Intorno l’aria era tiepida, ma scura,

come nata dalla nera anima della notte.

Una brezza lieve sussurrava:

“Qui il tempo si specchia nell’eterno”.

Allora chiaro come l’acqua limpida lo vidi.

Il destino dell’uomo era quello di tutte le cose,

ma non il suo dolore né il suo desiderio.

Dio lo volle responsabile del creato,

ma si è ritenuto signore di esso,

ed ha fallito.

Dio lo scelse come mano della storia,

ma egli credette di esserne l’artefice,

ed ha fallito.

Dio lo scelse come il poeta della pace,

me egli credette di averne scritto i versi,

ed ha fallito.

L’orgoglio e l’egoismo come cappa,

la miseria del cuore come scudo,

vagava in solitudine per le affollate vie del mondo,

lamentando il buio ma fuggendo la luce,

cercando la pace ma gloriandosi della guerra,

parlando di Dio ma disconoscendo la sua legge.

Alla fine l’uomo dice: “Ho visto mille cieli, ho letto tutti i libri, ho gustato ogni sapore!”

Che resta?

Allora privo di colore diviene il mondo: manca della luce.

Il buio, il deserto, la notte, il gelo dell’anima,

l’umanita’ si perde nel tempo privo di eternità

senza speranza, covando un sordo dolore

che duole nel segreto e partorisce neri presagi.

Chi gli ridarà il tempo?

Chi lo ricondurrà alla luce?

E la pace?

Ed il conflitto?

Chi ne distinguerà ancora i colori?

L’uomo che cieco anela alla luce,

sceglie allora con il cuore,

e vagando senza meta,

a volte corre, a volte si ferma

ed ascolta…

fino a quando ai confini del tempo,

ormai stremato, senza più né timore né speranza,

rivolge lo sguardo a se stesso e sente per la prima volta

nel suo dolore il dolore del mondo, e nel suo conflitto quello tra gli uomini

e comprende il suo destino più alto e si addormenta nel seno dell’eterno.