The Reality of Hope/LA REALTÀ DELLA SPERANZA
By Claudio Pozzani
Come
let’s camp out here
The night
will toss its web of frost and stars
upon us
but we’ll know how to shrink
clinging to each other
to wriggle out of its tangle
Hold me tight as if tomorrow
depended on your arms
I’ve had enough
of sticky, warring
shadows
and hearts hung on hooks
or crumbled into a bitter soup of regrets.
Come
and don’t look back
in this barbarous night
with an oblique wind
that shoots spit and pins
into our faces,
set sail your worries
slide your head
along the calm sea of my chest
among the long, blond waves
and half-open lips,
mold your sleep
to my heartbeats and snores
waiting for the wide open spaces
beyond your lids.
We are the Lacoön
of our own crushed dreams,
against the slithering snakes of jealousy
hurled at us like chained balls.
Come
let’s stay here
a little longer and forever
in this temporary eternity
and let’s hide so they won’t ever find us
not even tomorrow
when hordes of light
will descend from the sun’s slopes
to colonize the shadows
and pave the mysteries
and sterilize the alchemies
and demolish our barricade of embraces
that has no need of questions
to be an answer.
Vieni
accampiamoci qui
Questa notte
getterà le sue reti di gelo e stelle
su di noi
ma sapremo farci piccoli
abbracciandoci
per sgusciare tra le sue maglie
Stringimi come se il domani
dipendesse dalle tue braccia,
ne ho avuto abbastanza
di ombre appiccicose
bellicose
e di cuori appesi a un gancio
o sbriciolati in una zuppa di rancore.
Vieni
e non ti guardare indietro
in questa notte barbara
con il vento obliquo
che spara sputi e spilli
sui nostri visi,
vara i tuoi pensieri
scivolando la tua testa
nel mare calmo del mio torace
tra onde lunghe e bionde
e labbra socchiuse,
sagoma il tuo sonno
con i miei battiti e roncopatie
aspettando spalancati spazi
al di là delle tenebre.
Lacoonti siamo
dei nostri stessi stritolati sogni,
contro serpenti striscianti invidia
scagliati a noi come palle incatenate
Vieni
restiamo qui
ancora e sempre
in questa eternità provvisoria
e non facciamoci trovare mai più
neanche domani
quando orde di luci
scenderanno dalle pendici del sole
a colonizzare le ombre
ad asfaltare i misteri
a sterilizzare le alchimie
a smantellare la nostra barricata di abbracci
che non ha bisogno di domande
per essere una risposta.